Il problema dei diritti della donna/Parte seconda/VI

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Parte seconda - V

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Vi sono poi altre riforme civili che fin d’ora invochiamo, e sono quelle intese a procurare quella libertà, l’intervento della quale non temiamo nè qui nè altrove: libertà nell’istruzione e nello esercizio di quelle professioni che non costituiscono pubblico ufficio. Dove si tratti d’invocar la libertà, il modesto oratore che vi ha fin qui tanto trattenuto coi suoi dubbii, non dubita più, e l’invoca con tutti i voti dell’animo e la vorrebbe affrettata con tutti gli sforzi del suo povero ingegno. Sono però due ben distinte questioni quella dell’ammissione delle donne alle professioni che non costituiscano pubblico ufficio, e quella dell’ammissione delle donne alle professioni che di pubblico ufficio abbiano il carattere. Per questa seconda specie di professioni la prudenza sociale, per mezzo dello Stato, deve giudicare dei titoli e requisiti necessairi ad esercitarle. Per le prime non si trova argomento di esclusioni legali nella differenza del sesso: deve lasciarsi che ogni donna che si senta animo si metta alla prova a suo rischio e pericolo. Con qual diritto si può vietarlo? Ogni vincolo in questo proposito è un capriccio dottrinario assai più [p. 115 modifica]Pagina:Luchini - Il problema dei diritti della donna, Sansoni, Firenze, 1877.djvu/129 [p. 116 modifica]Pagina:Luchini - Il problema dei diritti della donna, Sansoni, Firenze, 1877.djvu/130 [p. 117 modifica]Pagina:Luchini - Il problema dei diritti della donna, Sansoni, Firenze, 1877.djvu/131 [p. 118 modifica]Pagina:Luchini - Il problema dei diritti della donna, Sansoni, Firenze, 1877.djvu/132 [p. 119 modifica]Quanti eroi, il nome dei quali ci tramanda onorato la musa della storia, quanti uomini, dei quali ammiriamo le opere, il carattere dei quali ci accende di emulazione...., chi sa? forse divennero tali perchè benedetti dal pensiero d’una donna d’animo elevato; di cui l’umanità ignora il nome, ma di cui benedice l'opera. E pregio maggiore della donna è che essa non solo può ispirare le virtù palesi e preclare, ma anche le oscure e recondite, forse assai più pregevoli, assai più necessarie all’umanità.

Elevandone il carattere, noi eleviamo noi stessi, perchè non dimentichiamo che dalle madri volgari e dai volgari amori vengono i figli e gli amanti volgari. Custodiamo dunque, e gelosamente custodiamo questo ideale come una salutare reazione alle passioni di un secolo volto ai godimenti e agl’interessi materiali. Custodiamo l’ideale, perchè tutti gl’ideali sono uniti fra loro come le cantiche di un poema, come le strofe di un inno.

FINE