La Cicceide legittima/II/LIII
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Giovanni Francesco Lazzarelli - La Cicceide (XVII secolo)
LIII
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La Trasformazione.
A D. Ciccio.
Q
Uando qualche mortal nel tempo andato Commettea contro i Numi alcun misfatto
A l’uso militar, venia di fatto
4Per suo castigo in bestia trasformato.
Così pagando il fio del lor peccato
Aracne un Ragno, ed Areon su fatto
Subitamente un timdo Cerbiatto,
8Che poi da’ Veltri snoi fu lacerato.
Or io, che nel vederti ho l’occasione,
D. Ciccio, di mirar con gl’occhi miei
11Ogni tua qualità, senso, ed azione,
Stimo fra me, che t’abbiano gli Dei,
Per qualche tua gran colpa, o trasgressione
14Trasformato in quell’Asin, che tu sei.