La caccia di Diana/Canto IV

Da Wikisource.
Canto IV

../Canto III ../Canto V IncludiIntestazione 25 ottobre 2010 100% Da definire

Canto III Canto V

[p. 16 modifica]

La bella donna, il cui nome si tace,
     Con un’aquila in man prese la via
     Su per lo monte ch’al mezzodì giace;
Zizzola e Ciancia menò in compagnia,
     E dopo queste la Principessella; 5
     Beritola Carafa le seguia;
E Berita Brancazzi gia con ella,
     E Sobilia Capece con Berarda
     E Caterina a Berita sorella.
Ciascuna presta, gioconda e gagliarda 10
     Cantando andavan di dietro a colei,
     Che nel viso d’amor sempre par ch’arda.
Non fu salita molto alto costei,
     Ch’a sè lontano vide uno animale
     Fiero ed ardito e presto sopra i piei. 15
Acciò nuocer potesse nè far male,
     Sè e le sue ritrasse in salvo loco,
     E l’aquila lasciò, le cui forti ale

[p. 17 modifica]

La trasportaron quasi infino al foco,
     E poi, rivolta in giù, venia rotando 20
     E discendendo sè a poco a poco;
Fra gli alberi e le frondi folgorando,
     Percosse quella sì ferocemente,
     Che dal capo alla coda lanïando
L’andò la pelle con l’unghion tagliente, 25
     E risalita ancor, la riferio
     Un’altra volta vie più fieramente.
La varïata lonza, che sentio
     I fieri colpi, in terra si distese,
     E quivi dibattendosi morio. 30
La bella donna il forte uccel riprese,
     Ed alla lonza trasse il caldo cuore,
     E l’aquila pascè; e poi discese
Del monte, faccendo un gran romore
     Zizzola e Ciancia, e dicean: piglia, piglia, 35
     Dietro ad un bianco cerbio, che di fore
D’un cespuglio fuggiva a maraviglia,
     Per molti can che dietro si sentia,
     De’ qua’ ciascuno a prenderlo si piglia.
Ma Ciancia, che conobbe la sua via, 40
     Traversò il monte e riuscigli appresso
     Sopra ad un balzo ove ’l monte finia;
E poi ch’ell’ebbe all’arco lo stral messo,
     Ch’ella portava in mano, apersel forte,
     E lui ferì in quello punto istesso; 45
Quivi, vermiglio ritornato, a morte
     Ferito si sentì, nè più potero
     Portarlo avanti le sue gambe accorte.

[p. 18 modifica]

Zizzola ritornò per lo sentiero,
     E richiamando i can suonava un corno, 50
     Finchè di loro il numero ebbe intero.
Così andando, e mirandosi intorno,
     Due volpi vide, e ciascuna fuggendo
     Andava a fare a sua cava ritorno;
Tanto le gío Zizzola seguendo, 55
     Che prese quelle, e ver la Donna onesta
     Se ne tornò, di questo in sè ridendo,
E quella ancor di ciò si fece festa.