La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte prima/2/2

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2 - Delle meteore acquose in generale

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§. II. Delle meteore acquose in generale.

27. Il calore naturale della terra, e quello del Sole, penetrando ed agitando l’acqua e i corpi umidi, ne distacca delle particelle, le quali unite al fuoco, ne forma delle bollicelle, o in altra maniera delle molecule più leggiere, che si alzano nell’aria. Sono questi i Vapori, la materia di tutte le meteore acquose.

28. Bisogna distinguere quì per mio avviso due gradi, o due tempi di evaporazione: l’una è ordinaria, e continua, di cui i vapori si spandono sottilmente, e insensibilmente per l’atmosfera, s’incorporano con l’aria in uno stato di perfetta soluzione, e con ciò aggiungendo la loro massa e il loro peso, sostengono il mercurio nel barometro più alto, come si vede in ogni stagione quando fa tempo bello e costante. L’altra è un’evaporazione straordinaria, e più abbondante, che arriva in certi tempi, de’ quali parlerò nella seconda Parte, per un’eruzione più impetuosa del fluido elettrico. Allora è quando l’aria diventa umida, e inumidisce tutti i corpi. Questa quantità di vapori, che s’innalza per una spezie di ejaculazione, non può sostenersi lungo tempo: essi si uniscono ai vapori precedentemente dispersi nell’aria, anche per affinità; si radunano, formano le nuvole e le pioggie nel modo che dirò ben tosto: non ostante fanno abbassar il barometro, 1.° perchè portano nell’aria un fluido specificamente più leggiero a cagione del fuoco che contengono; 2.° perchè riscaldano e rarefanno l’aria istessa; 3.° perchè distaccano i vapori precedentemente incorporati coll’aria, e con ciò la sollevano d’un peso.

29. Comunque sia, la formazione delle meteore acquose sembra farsi presso poco in questa maniera. [p. 31 modifica]I vapori che la sera si trovano poco innalzati, o che s’innalzano la notte, sorpresi dal fresco dell’atmosfera, uniti, se si vuole, alle traspirazioni delle piante e dell’erbe, si condensano, cadono, ed attaccandosi alla superfizie de’ corpi, formano le stille della Rugiada.

30. Quando la terra è riscaldata, il fuoco si slancia con maggior forza nell’acqua, e nei corpi umidi porta via delle masse più dense di corpicelli acquosi i vapori allora diventano visibili; e se incontrano un’aria più fresca, come particolarmente in autunno1 e nell’inverno, e generalmente la mattina, ne’ luoghi vicini a laghi, a paludi, a riviere, formano quivi grandi ammassi di fumo, che si chiamano Nebbie, o Caligini, che ingombrano la terra, e la bassa atmosfera. Le nebbie non sono se non che nuvole basse: quelli che viaggiano per le montagne passando per le nuvole credono passare per delle nebbie.

31. Quando l’evaporazione estraordinaria ha elevato una quantità maggior di vapori, o che le nebbie si alzano, o che i venti ne anno ammassato da altre parti dell’atmosfera, o che il fuoco elettrico è chiamato altrove, abbandonando i vapori, questi ſi raccolgono, si condensano, diventano visibili, turbano la trasparenza dell’aria, formano in una parola le Nuvole, più o meno dense, estese, elevate, secondo la quantità, e la gravità specifica de’ vapori.

32. Quando i vapori si condensano di più in più, o sopravenendone altri si accostano, e si uniscono in masse più pesanti, non possono più sostenersi; per conseguenza cadono, e formano delle goccioline, che sempre crescendo per l’incontro d’altri vapori in [p. 32 modifica]cammino, formano la Pioggia. L’ammasso de’ vapori per lo più nasce dall’incontro di un vento in un vento contrario, in una nuvola, in una montagna; le loro molecule divenute più grandi acquistano a proporzione meno superfizie; per ciò sono capaci di dividere più facilmente l’aria, vale a dire, d’esser meno sostenute; forse è il fuoco stesso che gli abbandona, gittandosi in altre nuvole, o nelle montagne, che generalmente sono le sorgenti delle pioggie: in una maniera o nell’altra i vapori ricadono in pioggia.

33. Secondo la condizione diversa delle stagioni, se un certo grado di freddo concorre con una specie di coagulo salino, i vapori si gelano; le rugiade diventano Brine; le nebbie, Brume, le pioggie Neve, o Gragnuola. Questa in generale è la formazione delle meteore acquose: vediamo ora l’influenza di ciascuna sopra i vegetabili.

Note

  1. In un dato numero d’anni ho contato 240. nebbie d’Autunno, 120. solamente di Primavera.