La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte prima/2/1
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§. 1. De’ Venti.
21. I Venti sono delle correnti d’aria, che si porta a restituire l’equilibrio tra due spazj dell’atmosfera, interrotto per cagione di rarefazione, o di condensazione sopravvenuta nell’uno o nell’altro. Sono questi, per così dire, i venti semplici, quali comunemente si prendono al giorno d’oggi dai Fisici. Io temo, che si abbia troppo leggiermente abbandonata l’antica opinione, che faceva i venti prodotti da una specie di esplosione di esalazioni. Noi vediamo, che i venti soffiano interrottamente, inegualmente, per ondate, a riprese; come conciliare questi fenomeni con una semplice tendenza all’equilibrio? Per tal motivo dovrebbe ogni vento esser il più violento da principio; in seguito a poco a poco rallentarsi, come fa l’acqua per riempire qualche recipiente, come vediamo farsi quando s’aprono i sostegni de’ canali. I venti fanno tutto l’opposto: e come un vento potrebbe durare una, o più settimane? poichè equilibrio tra luoghi comunicanti, quantunque lontani sieno, presto si deve fare. Se i venti, come io sospetto, nascono per l’eruzione di esalazioni e de’ vapori, sia che questi sortano dalle caverne della terra, o dai laghi, o dai mari o dalle nuvole conglobate, s’intenderà, come comincino per lo più leggieri, prendano in seguito forza e violenza a proporzione, e di poi vadano abbassando. Cominciano i venti, come i torrenti, per piccoli ruscelli; in cammino, acquistano maggior forza, stra- scinando gli spiriti e le materie sottili che incontrano, agglomerandole col fluido elastico e mobilissimo dell’aria. Ho veduto più d’una volta, dopo una densa caligine del mattino, formarsi un’uragano dopo il mezzodì; e sempre al fondersi delle nevi e de’ geli alla primavera, o de’ vapori la mattina, regna del vento. Un vento turbinoso può esser prodotto anche da un torrente di foco elettrico, sorto questo dalla terra o da un ammasso di nuvole, simile al fulmine, ma involto in un gran volume di dense esalazioni, con le quali lottando trascorre gli spazj con minore rapidità del fulmine, ma con effetti simili; tali saranno principalmente gli uracani e i turbini di estate di fatto sono questi accompagnati bensì da un rumore continuo, ma senza colpi di tuono; all’opposto li temporali senza vento abbondano in tuoni interrotti.
22. Comunque sia, i venti fanno del bene e del male alla campagna, secondo la loro natura, forza, durata, stagione, e altre circostanze: apportano alti buoni, o nocivi, o quelli che li hanno generati, o quelli che trovano per via. Le qualità de’ venti in quanto vengono da una certa plaga dell’orizonte non si possono diffinire se non rapporto a un paese particolare: il vento di Nord, che in Lombardia porta il sereno, il freddo, il secco, conduce le nuvole in Ollanda. Ogni coltivatore nel suo paese deve conoscere la natura, e la qualità, la durata, e le altre proprietà de’ diversi venti: Ventos, et varios cœli prædiscere mores.
23. Li venti hanno la proprietà di disseccare, portando via l’umido dai corpi, onde asciugano più del sole. Per ciò però in altri siti devono esser umidi, perchè caricati di vapori. Se contengono materie caustiche, spiriti salini, e corrosivi, brugiano le tenere piante i germi i fiori e i frutti: i venti furiosi del Marzo 1769. che erano di levante, lasciarono un’incrostazione salina sulle viti: sono anche pregiudiziali a’ corpi degli animali, forse per qualche miasma contagioso, o perchè fermano la traspirazione, producono le nevi, i geli, le gragnuole.
24. Ma i buoni effetti de venti sono forse in maggior numero. Agitando gli alberi, ajutano la circolazione de’ sughi, le secrezioni, la traspirazione; perchè il vento è alle piante ciò che è il passeggio, il corso, l’esercizio, agli animali. I venti scopano l’atmosfera, dissipano i vapori, e l’esalazioni stagnanti, portano un’aria nuova, e fresca, con che rianimano le piante, che molto patiscono in un’aria non cambiata. Se l’aria, come è probabile, contiene un acido nitroso, utilissimo alla vegetazione, il vento di tramontana ne è caricato, e perciò è creduto fertilizzare le terre. I venti apportano da sopra i mari nei continenti, a qualunque gran distanza, i vapori e le nubi, e per questo mezzo, le pioggie così necessarie alla terra. Si può anche dire che i venti decidono di tutte le meteore: sono i padroni della terra del mare e del cielo, perchè lo stato del cielo è tale, quale i venti lo fanno.
25. Gli uracani istessi, in mezzo alla desolazione che portano, fertilizzano non ostante le terre: ed è un’opinione ricevuta alle Antille, che i turbini conducono le ricolte abbondanti, sia che scuotendo le terre sviluppino delle sostanze feconde, o che essi stessi ne conducano.
26. Io credo, che si debba ai venti un altro benefizio; questo è una sospensione, o l’allontanamento dei terremoti, e come or diceva, de’ fulmini. I terremoti, come i fulmini, non regnano d’ordinario, che in tempo di calma, e ciò, perchè il fuoco elettrico, generatore degli uni e degli altri, quando s’impiega negli uni non può sfogarsi negli altri, se per caso non se n’incontri un grande ammasso, capace di produr un tifone, misto di vento, di fuoco, di terremoto, ciò che è molto raro.