La meteorologia applicata all'agricoltura/Parte prima/3/2

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3 - Delle semine

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§. II. Delle Semine.

65. L’anno campestre comincia dalle Semine. L’autunno è la stagione propria a seminare i grani d’inverno. Vi sarà forse una settimana, un quarto di luna più proprio che un altro a far le semine è difficile fissarne il tempo: bisogna aver riguardo al clima, al terreno, all’esposizione. Una terra fredda vuole che si anticipi; una terra calda non fa fretta; per altro non si può seminar tutta una campagna in un giorno, nè in una settimana; bisogna anche aver riguardo alla meffe, poichè i seminati più pre fto, maturano più presto. Tarello fiffa il tempo delle Semine per la Lombardia al cader delle foglie, ove finisce l’anno vecchio. Qualche altro non senza ragione ftima, per il noftro paese, che i 15. giorni intorno il Plenilunio d’Ottobre, fieno i più proprj.

66. In generale la buona regola vuole, che si semini per tempo. Vi sono molti vantaggi: 1° la terra essendo, come si suppone, ben lavorata, il grano leva tutto, e si può risparmiare della semenza; 2° il grano seminato ha tempo di far radici e tallire; 3° teme meno i gelii; 4° a primavera monta più presto in gamba, spica più presto, e con ciò si difen[p. 48 modifica]de meglio dalle brinate, dalla ruggine, dalla mellata; 5 ° matura più presto, e schiva più i pericoli della gragnuola. Tutto all’opposto è minacciato alla semine tardive, se non per qualche accidente da non attendersi.

67. Non si deve seminar mai in terra bagnata, dove il grano resta sepolto, e non leva mezzo; in oltre s’impetrisce la terra. Non ostante v’è un proverbio che dice, che le più belle semine son quelle che si fanno col sacco in capo: Ciò vuol dire, che essendo la terra ben polverizzata, se, mentre si ara, sopravviene una nebbia umida, una rugiada, che non bagna se non la polvere, il grano s’attaccherà tosto, ed oltre non esser mangiato dagli uccelli germoglierà prontamente.

68. Fatte le semine, è da desiderare delle discrete pioggie in ottobre, e in novembre. Dico discrete, poichè se fossero eccessive, annegherebbero le biade, fisserebbero la terra, i seminati marcirebbero, o sarebbero mangiati da’ vermi, o crescerebbero troppo in erba, rischiando anche di annebbiarsi, o montando in gamba di perir per il gelo. Anche il secco dopo la semina è cattivo, poichè il grano, o non nasce, o non fa radici, o non tallisce, nè si fortifica, come dovrebbe.