La signora dalle camelie (teatro)/Atto I/Scena sesta
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Traduzione dal francese di Luigi Enrico Tettoni (1883)
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SCENA SESTA
Olimpia, Saint-Gaudens, Nanetta e detti.
Nanetta. Signora, è giunta madamigella Olimpia col signor Saint-Gaudens!
Margherita. Oh! ci sei finalmente! io credeva che tu non arrivassi più!
Olimpia. Incolpane il signor Saint-Gaudens!
Saint. Già: la colpa deve sempre esser mia! Buona sera, Varville... Voi cenate senza dubbio con noi?
Margherita. No.
Saint. (a Margherita) E voi, mio piccolo serpente, come ve la passate?
Margherita. Benissimo!
Saint. Tanto meglio, per bacco! così ci divertiremo, non è vero?... Quanto mi rincresce che Varville non sia dei nostri! (a Margherita) Nel passare vicino alla trattoria della casa d’oro, ho ordinato delle ostriche, ed un certo sciampagne che non danno che a me.... È perfettissimo... lo assaggerete!... Me ne intendo io.
Olimpia. Vi sarà anche la signora Duvernoy, non è vero?
Margherita. Senza dubbio... almeno mi ha promesso che sarebbe venuta... Ma la cena dovrebbe esser pronta... Nanetta?
Nanetta. Fra cinque minuti, o signora... Devo far apparecchiare nella gran sala?
Margherita. No: qui che sarà meglio... signor Varville, non siete ancora partito?
Varville. Se questo può darvi piacere, io me ne vado.
Margherita. (Meno male!) (va alla finestra e chiama) Signora Francesca?
Olimpia. Come! la signora Duvernoy abita forse qui dirimpetto?
Margherita. Ma sì, le sue finestre corrispondono alle mie... è una cosa molto comoda, perchè quando sono sola io la chiamo, e subito viene qui a tenermi compagnia.
Saint. E quale professione esercita la signora Duvernoy?
Margherita. Lavora da modista, ma già non vi sono che io che comperi le sue cuffie ed i suoi cappellini.
Olimpia. Che però non metti mai!
Margherita. Perchè, a dirti la verità, sono d’un gusto barocco... Per me basta che li comperi... la signora Duvernoy è una buonissima donna ed ha bisogno di denaro, (come sopra). Signora Francesca?... ah! mi ha intesa e viene!... Aspettava anche il signor Gastone de Rieux, che deve presentarmi un suo amico... giovine allegro, a quanto dicono, ed io son ben contenta di fare la sua conoscenza, (va vicino ad Olimpia) E tu stai sempre bene, non è vero?
Olimpia. Io sì.
Margherita. Varville, giacchè ve ne state qui perdendo il vostro tempo, occupatevi a ravvivare il fuoco... non sentite che freddo diabolico fa in questo gabinetto?...
Varville. (si mette vicino al fuoco e lo ravviva).