La statua cuperta

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Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi VI.djvu sonetti caudati letteratura La statua cuperta Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Er battifòco Er bon esempio
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti dal 1828 al 1847

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LA STATUA CUPERTA.

     Ha osservata, monzù, llei ch’è ffrancese,
Cuella statua c’arresta1 da sta mano
Drent’in fonno a Ssan Pietr’in Vaticano,
Sott’ar trono de Pavolo Fernese?

     La fanno d’un pittore de Milano,
E ttanta bbella, ch’un ziggnore ingrese
’na vorta un zampietrino2 sce lo prese
In atto sconcio e cco l’uscello in mano.

     Allora er Papa ch’era Papa allora
Je fesce fà ccór bronzo la camiscia
Che cce se vede a ttempi nostri ancora.

     Cuantuncue sce sò ccerti c’hanno detto
Che nnun fussi3 un Milordo su sta sciscia4
De pietra a smanicà,5 mma un chirichetto.6


Roma, 10 maggio 1833

Note

  1. Resta.
  2. I sampietrini sono «gl’inservienti e insieme artefici esclusivamente addetti alla Rev. Fabbrica di S. Pietro, dalla quale ricevono uno stipendio e un’uniforme».
  3. Fosse.
  4. Cicia: bella donna.
  5. Smanicare: brutta azione oscena!
  6. Questa variante favola è veramente in credito a Roma, circa alla statua giacente della Giustizia, scolpita dal milanese Guglielmo della Porta al mausoleo di Paolo III, e coperta poi nel busto per cura del Bernino con un panno assai ben modellato in rame.