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La visita all'ammalato

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Giuseppe Gioachino Belli

1837 Indice:Sonetti romaneschi V.djvu sonetti letteratura La visita all'ammalato Intestazione 15 maggio 2024 75% Da definire

La mojje dell'ammalato La toletta de la padrona
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1837

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LA VISITA ALL’AMMALATO.

     Come stai oggi, Mèo?1 Peggio? E de fianco
Pòi vortattesce?2 Noo? Ddrent’ar bucale
Ciài3 acqua? Bbe’. E tt’assisteno sto bbranco
De serventacci cqui dde lo spedale?

     Mèo, tiè4 sto maritozzo.5 Eh? ccom’è bbianco!
Niscónnetelo6 sott’ar capezzale.
Te lo maggni a mmarenna.7 Aù,8 nemmanco
Fussi veleno te farebbe male.

     Mèo, fìdete de mé: nnun te fa ggnente.
Nun vedi, Mèo, si9 cche ppasta liggéra?
Si’ scèrto, Mèo, che nun te tocca un dente.

     Ah bbisoggna che vvadi,10 ch’oramai
Se fa ttardi e mm’aspetta la drughiera.11
Ôh addio, Mèo mio: ciarivedémo,12 sai?

15 marzo 1837.

Note

  1. Bartolommeo.
  2. Voltartici.
  3. Ci hai.
  4. Tieni.
  5. Specie di pane condito con olio, zucchero, anaci ecc., prima di cuocerlo.
  6. Nasconditelo.
  7. Merenda.
  8. Interiezione negativa.
  9. Se, particella di ripieno.
  10. Che io vada.
  11. Droghiera.
  12. Ci rivediamo.