Le dieci mascherate delle bufole mandate in Firenze il giorno di Carnovale l'anno 1565 - Versione diplomatica/Mascherata II
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uſciua vna Maſchera d'oro, che reggeua vno grā pēnachio, e un velo bigio che cigneua il collo del cauallo, ſotto la gola dellaquale pendeua vn gran ramo di Cipreſſo di ſeta verde, e d'oro. Le redine erano due catene di ferro inargentate. Il reſto del cauallo era tutto bardato di tela d'oro, & nel petto, e nelle punte didietro di dette barde erano teſte di Morte di tela d'argento dipinte, con aſſai catene groſſe della medeſima tela, e veli retti da maſcherette ſimili, tutta orlata di foglie, e coccole di cipreſſo, dallequali pendeuano a vſo di nappe, molti rami di detto Cipreſſo. Et ſopra la ſella a foggia di gualdrappa era gettata vna pelle intera di Lione figurata cō ſeta, gli ſtaffili di catene della medeſima tela. & le ſtaffe due maſchere sbarrate. Haueuano alla ſtaffa dodici littori veſtiti all'uſanza loro antica che portauano in mano le verghe, & l'accette.
MASCHERATA II.
De' S. Spinoli, & fornari
Genoueſi.
Habito di Sileno.
Habito de Baccanti
Il buſto era all'antica fatto di teletta d'oro lauorata cō ſeta cremiſi cō le poppe ſcop̃te, intorno, alle quali era vno ornamēto d'oro con di molte gēme & p̃le cōmeſteui dentro. arriuaua detta veſte ſino ſotto i fianchi ſoccinta a tralci di vite fatti pure di teletta d'oro, cō i grappoli d'vua d'oro, & d'argēto. Haueuano ancora vna ſottana di teletta d'argēto cō vn ricamo a torno di foglie d'Elleta di teletta d'oro cō certi gruppi di ſerpi cō medaglie atorno finte, cāmei. Erano cinte di due ſerpi fatte di teletta d'argēto dipinte del color delle ſerpi. Le maniche erano di raſo incarnato finto moſtrare il nudo, cō brodoni grandi teletta d'oro, & di ſeta chermiſii cō tagli de quali uſciuano gale di uelo ſottiliſſi. lauorato della medeſima ſeta cō duoi lunghi ſuolazzi, che gli pendeuan da detti brodoni, iquali moſtrauono d'eſſer le maniche della camicia. dinazi portauono a vſo di bāda vn zaino di uelluto biāco, lauorato cō machie a guiſa della pelle del Lupo Ceruiero. Nell'una delle mani teneuano un'aſta in dorata, che dal mezzo in ſu era coperta di tralci di vite auuoltoui cō vue e pāpani fatti di raſo verde e la vite d'oro, e l'vua d'oro e d'argēto, cō vno ſuolazzo di velo biāco legato nel mezzo. I calzaretti erano di drappo di Napoli verde, e d'oro. con un'arpia & maſcheretta che cingeua il piede loro: Il reſto di detto drappo era lauorato di perle, e velo biācho, e le dita de piedi fatte in modo che appariuano nude.
Ecco Bacco ſi chiama, ò dell'aprica
Riua del fiume Toſco,
Leggiadra ſchiera amica
Chi prende il Tirſo & noſco
Chi punge il pigro vecchio: ognun l'aizzi
Perch'ei toſto ſi rizzi.
Qual piu dolce compagna
E la di Bacco, ò Donne? queſta ſola
Gioia, riſo, accompagna
Queſta libera vola
Per la vaga campagna
Venite, ecco Silen pigliangli il braccio
Et votiangli il Botaccio.