Le nevi dileguaronsi

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Mie colpe, onde il gran Dio rimansi offeso Giocondi son miei spiriti
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette morali di Gabriello Chiabrera


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XIV

Che dee pensarsi alle cose celesti.

Le nevi dileguaronsi,
     E ritornano i fior,
     Gli arboscelli ristoransi
     Del già perduto onor:
     5Più non corron torbidi
     Fiumi dal giogo alpin;
     Anzi ogni rivo mormora
     Più chiaro in suo cammin.
Se qui le cose eternansi
     10L’anno il ci può mostrar,
     Ed il giorno, che sorgere,
     Poi veggiam tramontar;
     Ma dopo breve spazio
     Fassi il mondo qual fu,
     15L’uom se una volta atterrasi,
     Unqua non sorge più.
Quale grande infra gli uomini
     Assicurar si può,
     Che or or non tronchi Lachesi
     20Ciò, che Atropo filò?
     Sciocchezza miserabile
     Affidare il desir
     Sotto il colpo incertissimo
     Del ben certo morir!
25Felicità, che sognasi,
     È la vita mortal,
     Nè pur è vil, ma rapida
     Come scoccato stral.
     Celesti Tabernacoli,
     30In voi fermo il pensier,
     Come in sua cara Patria
     Lo stanco passaggier.
Lasso chi piume apprestami
     Da volar costassù?
     35Ed allo spirto fievole
     Chi raddoppia virtù?
     In cor più non germoglimi
     Vano pensier terren,
     Stagione è che fioriscami
     40Saldo consiglio in sen.