Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCVII

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Sonetto CCVI Sonetto CCVIII

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SONETTO CCVII.


D
Ue rose fresche, e colte in paradiso

     L’altr'ier nascendo il dì primo di Maggio,
     Bel dono, e d’un amante antiquo, et saggio,
     4Tra duo minori egualmente diviso:
Con sì dolce parlar', e con un riso
     Da far innamorar un'uom selvaggio,
     Di sfavillante, et amoroso raggio
     8E l’uno, e l’altro fe’ cangiare il viso.
Non vede un simil par d’amanti il Sole
     Dicea ridendo, e sospirando insieme;
     11E stringendo ambedue, volgeasi attorno.
Così partia le rose, e le parole,
     Onde ’l cor lasso ancor s’allegra, e teme.
     14O felice eloquenza! o lieto giorno!