Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CCXC

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Sonetto CCLXXXIX Sonetto CCXCI

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SONETTO CCXC.


T
Ornami a la mente, anzi v’è dentro, quella

     Ch’indi per Lete esser non può sbandita,
     Qual io la vidi in su l’età fiorita,
     4Tutta accesa de’ raggi di sua stella.
Sì nel mio primo occorso honesta et bella
     Veggiola, in sè raccolta, e sì romita,
     Ch’i’ grido; Ell’è ben dessa; anchor è in vita:
     8E ’n don le cheggio sua dolce favella.
Talor risponde, et talor non fa motto.
     I’ come huom ch’erra, et poi più dritto estima,
     11Dico a la mente mia; Tu se’ ’ngannata.
Sai che ’n mille trecento quarantotto,
     Il dì sesto d’aprile, in l’ora prima,
     14Del corpo uscìo quell’anima beata.