Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CIII

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Sonetto CII Sonetto CIV

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SONETTO CIII.


A
Mor m’ha posto come segno a strale,

     Com’ al Sol neve, come cera al foco,
     E come nebbia al vento; e son già roco,
     4Donna, mercè chiamando; e voi non cale.
Dagli occhi vostri uscìo ’l colpo mortale,
     Contra cui non mi val tempo, nè loco:
     Da voi sola procede (e parvi un gioco)
     8Il Sole, e ’l foco, e ’l vento, ond’io son tale.
I pensier son saette, e ’l viso un Sole,
     E ’l desir foco; e ’nseme con quest’arme
     11Mi punge Amor, m’abbaglia, e mi distrugge:
E l’angelico canto, e le parole,
     Col dolce spirto ond’io non posso aitarme,
     14Son l’aura innanzi a cui mia vita fugge.