Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CXCII

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Sonetto CXCI Sonetto CXCIII

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SONETTO CXCII.


A
Mor con la man destra il lato manco

     M’aperse; e piantovv'entro in mezzo ’l core
     Un Lauro verde sì, che di colore
     4Ogni smeraldo avria ben vinto, e stanco.
Vomer di penna con sospir del fianco,
     E ’l piover giù dalli occhi un dolce umore
     L’addornar sì, ch’al ciel n’andò l’odore,
     8Qual non so già se d’altre frondi unquanco.
Fama, onor', e virtute, e leggiadria,
     Casta bellezza in abito celeste
     11Son le radici de la nobil pianta.
Tal la mi trovo al petto, ove ch’i’ sia;
     Felice incarco; e con preghiere oneste
     14L’adoro, e ’nchino, come cosa santa.