Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto XXX

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Canzone VIII Sonetto XXXI

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SONETTO XXX.


O
Rso, e’ non furon mai fiumi, nè stagni,

     Nè mare, ov’ogni rivo si disgombra;
     Nè di muro, o di poggio, o di ramo ombra;
     4Nè nebbia che ’l ciel copra, e ’l mondo bagni;
Nè altro impedimento, ond’io mi lagni;
     Qualunque più l’umana vista ingombra;
     Quanto d’un vel, che due begli occhi adombra;
     8E par che dica, Or ti consuma, e piagni.
E quel lor’ inchinar, ch’ogni mia gioia
     Spegne, o per umiltate o per orgoglio;
     11Cagion sarà che’nnanzi tempo i’ moia;
E d’una bianca mano ancho mi doglio;
     Ch’è stata sempre accorta a farmi noia,
     14E contra gli occhi miei s’è fatta scoglio.