Mentr'io teco tentava, idol diletto

Da Wikisource.
Giovan Leone Sempronio

Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura VI. La donna di alta statura Intestazione 2 agosto 2022 100% Da definire

Cari lacci de l'alme aurati e belli Stuol di varie fanciulle in giro accolte
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Leone Sempronio
[p. 97 modifica]

VI

LA DONNA DI ALTA STATURA

     Mentr’io teco tentava, idol diletto,
paragon di grandezza, altero amante,
provai com’ad Encelado è disdetto
giungere al ciel, bench’egli sia gigante.
     Ma nell’eccesso tuo fosti mancante,
e nel mio mancamento io fui perfetto:
tu picciola a l’amor, grande al sembiante,
ed io basso al sembiante, alto a l’affetto.
     Ben fui, nol niego, e temerario e stolto;
ma se non mi partii contento a pieno,
non fummi ogni piacer negato e tolto.
     Giunsi a baciare, idolo mio terreno,
se non gli amati fior del tuo bel volto,
i dolci frutti almen del tuo bel seno.