Monete e medaglie degli Spinola/Capo XII

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Monete e Medaglie dei Cardinali Gian Battista, Giorgio ed Ugo Spinola

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Monete e Medaglie dei Cardinali Gian Battista, Giorgio ed Ugo Spinola
Capo XI Capo XIII

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CAPO XII.

MONETE E MEDAGLIE DEI CARDINALI

GIAN BATTISTA, GIORGIO ED UGO SPINOLA




N. LXVI. La medaglia, ch’è incisa al num. 3, tav. XIV esiste nel Museo Imperiale di Vienna, e ne ha il calco in gesso la Biblioteca della R. Università di Genova [p. 143 modifica] Il Gaetani la pubblicò nel vol. II, tavola CXLVI del Museo Mazzuchelliano. Ha nel diritto il mezzo busto del Cardinale coll’iscrizione io : bapt . s . r . e . card . spinvla. Nel rovescio vedesi la luna crescente tra le nubi, colla leggenda: implebit orbem, motto, che allude al progressivo aumentarsi delle virtù, e delle dignità che ornavano il personaggio rappresentato nel diritto.

Come già avvertii nel capo III, la Famiglia Spinola ebbe tre Cardinali a nome Gian Battista. Il più antico fu figlio di Giovanni e nipote del Cardinale Giulio, ed era nato in Madrid il 21 settembre 1615. Fu eletto Arcivescovo di Genova, ma, al dir del Mario Guarnacci, non potè governar lungo tempo quella Diocesi per le gravi difficoltà oppostegli dai nobili, e Clemente X chiamollo a Roma, e lo elesse suo Segretario. Dopo la morte di questo papa il successore Innocenzo XI lo spedì nella Gheldria alla dieta tenuta in Odenheim per unire gli animi dei principi cristiani, ed al ritorno, nel 1681, lo decorò della porpora cardinalizia. Ei cessò di vivere nel 1704. A lui il Gaetani ascrive la medaglia, che ho descritto, ma nessuna ragione reca in prova di tale asserzione; nè io so perché non possa invece appartenere al Cardinale Gian Battista Spinola, secondo di questo nome, nato in Genova nel 1646, che fu Camerlengo di S. Chiesa, e tenne le più cospicue dignità ecclesiastiche. Egli è vero, che fuvvi altresì un terzo Cardinale, Gian Battista Spinola, morto nella seconda metà dello scorso secolo; ma non possiamo supporre, che a lui spetti questa medaglia. Dal conio, e dall’epigrafe chiaro apparisce ch’essa è fattura del secolo XVII, mentre quest’ultimo Gian Battista non ottene il cardinalato che’ nel 1733 da Clemente XII. [p. 144 modifica] Al secondo di questi Eminentissimi spettano senza fallo le molte monete coniate in Roma nel 1700 coll’arma spinolina; perché come Camerlengo di S. Chiesa ei reggeva in quel tempo la cosa pubblica, mentre attendevasi l’elezione del successore di Papa Innocenzo XII, allora mancato ai vivi. Tutte le descrisse il Dottore Angelo Cinagli nella sua lodata opera Monete dei Papi, Fermo 1848, Paccasassi in fol., pag. 281, ed io riporto nella tav. XV, come saggio, quelle che potei rinvenire.

N. LXVII. La prima, incisa al num. 1 della citata tavola, è uno scudo d’oro assai raro, ch’esiste nel Museo Imperiale di Vienna, e venne perciò impresso nel volume des Monnaies en or, pag. 7. Vedesi al diritto lo stemma Spinola con il padiglione e le chiavi, e la leggenda sede . vacante mdcc. Al rovescio è scolpito lo spirito santo, e l’armetta di Monsignor Gian Battista Anguisciola Presidente della zecca. Leggesi intorno: docebit . vos . omnia . an . ivb.

N. LXVIII. Lo scudo d’argento, ch’è al numero 2, fu già descritto dal Cav. Schulthess Rechberg nel suo dotto volume: Thaler-Cabinet, Vienna 1845, e da Saverio Scilla, Breve notizia delle Monete Pontificie, 1715. Ha nel diritto l’arma spinolina col padiglione e le chiavi, e l’iscrizione sede vacante mdcc. Evvi al rovescio lo Spirito santo coll’arma di Monsignor Gian Battista Anguisciola Presidente della zecca, e l’iscrizione non vos relinqvam . orphanos anno ivbil. L’esemplare che io pubblico appartiene al mio amico signor Luigi Franchini.

N. LXIX. Diverso di conio sebben simile per la leggenda e per gli oggetti che rappresenta, è lo scudo descritto dal Cinagli al numero 3, pagina 282. [p. 145 modifica] N. LXX. Il testone, ch’è al numero 3 della stessa tavola ha nel diritto la solita arma spinolina coll’iscrizione sede vacan-te mdcc. Al rovescio lo Spirito Santo in faccia con tre giri di splendori e lingue di fuoco. La leggenda è: paraclitvs . illuminet . roma.

N. LXXI. Un altro testone ha nel diritto l'arma spinolina col padiglione e le chiavi, e l'iscrizione solita, sede vacan-te mdcc. Al rovescio lo Spirito Santo coll'armetta Anguisciola e l'iscrizione vado et venio ad vos anno jvbil. Di esso è memoria nel Cinagli.

N. LXXII. Egli descrive altresì due giulii, che offrono al diritto la solita arma spinolina col padiglione e le chiavi, e l'iscrizione: sede vacante mdcc. Al rovescio portano scritto: pater qvi misit me trahet evm, coll'armetta di Monsignor Anguisciola; ma dove uno ha lo Spirito Santo che dall'alto discende, l’altro lo rappresenta come negli scudi fermo, e di fronte.

N. LXXIII. La medaglia delineata nella tavola XVI è impressa nell’opera già citata del Gaetani, Museo Mazuchelliano, tavola CLXXVI, numero 2. Essa offre al diritto il sembiante di Giorgio Spinola Cardinale e Legato di Bologna, ed intorno si legge giorg : card . spinola bon a lat . leg. Nel rovescio vedesi una donna a sedere, che riscalda nel proprio seno dei pulcini. Da un lato evvi una lepre, dall'altro una gallina, e nella parte superiore è scolpito un genio volante, che tiene nelle mani una spada e le bilancie, col motto secvritas pvblica. Con tali emblemi ed epigrafe significar vollesi quanto la citta di Bologna fosse prospera e sicura sotto il governo di questo Cardinale. Come già dissi nel capo III, pag. 14]], nato era egli in Genova nel 1667 da Cristoforo. Dopo aver compito [p. 146 modifica]il corso degli studi letterari e scientifici, portatosi a Roma, siccome fama avea già di scienziato, e prudente personaggio, ebbe a trovare ben presto aperta la strada ai più insigni onori ed impieghi. Dichiarato ei venne pertanto Referendario dell’una e l’altra segnatura, Vice-Legato di Ferrara, Governatore successivamente di varie città dello Stato ecclesiastico, Assessore del S. Uffizio, Commendatore di Santo Spirito, Legato in Ispagna a Carlo di Austria, e poscia al medesimo già Imperatore, e finalmente fu creato Cardinale da Clemente XI. Morto questo pontefice venne eletto Segretario di Stato da Innocenzo XIII, e poi Legato di Bologna da Benedetto XIII, donde restituitosi a Roma cesso di vivere.

N. LXXIV. Al più recente dei Cardinali di Casa Spinola, ad Ugo figlio di Francesco Maria e di Eugenia Pallavicini di Battista di Giacomo, del ramo dei Signori dell’Isola, spetta la medaglia delineata nella tavola XVIII, ch’è posseduta dal signor Avv. Gaetano Avignone. Nel diritto evvi il busto di Ugo in abito cardinalizio coll’iscrizione vgo . s . r . e . card spinola bonon leg mdcccxlii. Nel rovescio siede la Dea della Sapienza, e simbolo della vigilanza le sta vicino una civetta. L’epigrafe è sapienti . et . vigilanti, ed in carattere assai piccolo e scolpito il nome dell’incisore piccioli f. Il Cardinale Ugo Spinola era nato in Genova nel 1791 e moriva nel 1858.