Moto-proprio emanato dalla santità di n. signore papa Pio IX a dì 12 settembre 1849 in Portici/Notificazione

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Pius PP. IX Editto
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NOTIFICAZIONE

Commissione Governativa di Stato.

La Santità di Nostro Signore mossa all’aspetto delle circostanze da cui rimane attenuata in parecchi de’ Suoi amatissimi Sudditi la reità da essi contratta nel partecipare alle turbolenze politiche, le quali tanto afflissero di recente gli Stati Pontificj, e desiderosa di mostrare sempre più la benignità dell’animo Suo veramente Paterno, usando del Suo pieno potere a beneficio di tanti traviati, forse più sedotti che seduttori; Ci ha ordinato di render noto all’Augusto Suo Nome quanto si è degnata disporre in analogìa all’Articolo 6. del Sovrano Suo Moto-Proprio dato da Napoli il 12 del corrente.

In esecuzione pertanto dei venerati comandi della Santità Sua; Ci rendiamo solleciti di pubblicare, a termini della espressaci mente Sovrana, le seguenti disposizioni.

A coloro che presero parte alla testè cessata rivoluzione negli Stati Pontificii è concesso per degnazione Sovrana il perdono in quanto alla pena, che sarebbe loro dovuta in conseguenza dei delitti politici di cui si sono resi responsabili.

Da questa grazia sono esclusi;

I membri del Governo Provvisorio:

I membri dell’Assemblea Costituente che hanno preso parte alle deliberazioni dell’Assemblea stessa:

I membri del Triumvirato e del Governo della Repubblica:

I Capi de’ Corpi Militari.

Tutti quelli che avendo goduto del beneficio dell’Amnistia altra volta accordata da Sua Santità, mancando alla data parola di onore hanno partecipato alli passati sconvolgimenti negli Stati della Santa Sede.

Coloro i quali oltre i delitti politici si resero responsabili di delitti comuni contemplati dalle vigenti leggi penali. [p. 8 modifica]

Col presente perdono non s’intende assicurare la permanenza negl’impieghi governativi, provinciali o municipali a tutti quelli che per la loro condotta nelle trascorse vicende se ne fossero resi immeritevoli. Questa riserva è applicabile ai militari ed impiegati d’ogni arma.


Dalla Nostra Residenza al Quirinale questo dì 18 Settembre 1849.


G. Card. della Genga Sermattei
L. Card. Vannicelli Casoni
L. Card. Altieri