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Paesaggio III

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1934

Cesare Pavese Italo Calvino Indice:Pavese - Poesie edite e inedite.djvu poesie letteratura Paesaggio III Intestazione 15 febbraio 2023 75% Da definire

Esterno Il vino triste
Questo testo fa parte della raccolta Poesie edite e inedite


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Paesaggio III

Tra la barba e il gran sole la faccia va ancora,
ma è la pelle del corpo, che biancheggia tremante
tra le toppe. Non basta lo sporco a confonderla
nella pioggia e nel sole. Villani anneriti
l’han guardato una volta, ma l’occhiata perdura
su quel corpo, cammini o si accasci al riposo.

Nella notte le grandi campagne si fondono
in un’ombra pesante, che sprofonda i filari
e le piante: soltanto le mani conoscono i frutti.
L’uomo lacero pare un villano, nell’ombra,
ma rapisce ogni cosa e i cagnacci non sentono.
Nella notte la terra non ha piú padroni,
se non voci inumane. Il sudore non conta.
Ogni pianta ha un suo freddo sudore nell’ombra
e non c’è piú che un campo, per nessuno e per tutti.

Al mattino quest’uomo stracciato e tremante
sogna, steso ad un muro non suo, che i villani
lo rincorrono e vogliono morderlo, sotto il gran sole.
Ha una barba stillante di fredda rugiada
e tra i buchi la pelle. Compare un villano
con la zappa sul collo, e s’asciuga la bocca.
Non si scosta nemmeno, ma scavalca quell’altro:
un suo campo quest’oggi ha bisogno di forza.