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32 saggio critico sul petrarca


parte opera sua. Fu insieme col Boccaccio il preparatore e il precursore del rinascimento.

Lo studio e l’amore dell’antichitá generò in lui alcune opinioni, che parrebbero singolari, se non fossero state comuni a tutti i contemporanei, cosí vive e tenaci, che anche oggi se ne serba alcun vestigio nel popolo. Roma e Italia antica era l’etá dell’oro collocata nel passato, l’ideale proposto e predicato, a cui la nazione dovea sforzarsi di giungere, in ciò unanimi guelfi e ghibellini, solo nel modo dissenzienti. Il Petrarca credeva fattibile una ristaurazione dell’antichitá; e che non fossero ancora redivivi i tempi de’ Fabrizii e dei Cincinnati, ne accagiona solo la corruzione de’ costumi, contro la quale grida spesso in poesia ed in prosa. Cancellò dalla storia il Medio evo, e congiunse immediatamente il presente con quei tempi antichi. Parla di Mario e di Catone, come se fossero vivuti l’altro jeri; assume volentieri un’aria da re verso gli stranieri, e, nella sua ammirazione per la sua illustre patria, che anche allora avanzava di civiltá tutta Europa, li chiama con romano disprezzo i barbari. Tenutosi lontano dalle gare municipali, ebbe coscienza chiarissima dell’unitá nazionale, né alcuno ha fatto sonar piú alto il nome d’Italia: e a rifarla benedisse a Cola da Rienzo, e non rifiutò Carlo IV. Avrebbe voluto una Roma libera e potente, capo d’Italia; e, fallitagli la speranza, si acconciava anche ad un impero, di cui l’Italia fosse il giardino. Queste opinioni furono in lui abbastanza efficaci per fargli comporre di belle poesie, ma non abbastanza per farlo operare romanamente. Se l’uomo conoscesse a che è buono, non disperderebbe le sue forze inutilmente, spesso a danno di quella causa che vuole e non sa difendere, e sempre con suo disdecoro. Il Petrarca era nato non all’opera, ma alio scrivere; e la parte meglio spesa della sua vita fu quando, secondato il naturai genio, si tirò dalle faccende e si ridusse in solitudine: ivi o compose o terminò o concepí i piú importanti de’ suoi lavori. Ma, in grazia delle sue opinioni, disviò, e fece come chi spendesse la vita alla ricerca della pietra filosofale. La sua pietra filosofale fu lo scopo chimerico di pareggiare gli scrittori latini: