Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/446

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438 INDICE GENERALE
questo proposito, tom. IX, p. 354. Essi scomunicano il Patriarca di Costantinopoli ed i Greci, t. XII, p. 15. Ricevono dai Greci il giuramento d’abiura e d’obbedienza, t. XII, p. 206. Loro autorità temporale in Roma, tom. XIII, p. 140. Fondata sull’affezione del popolo, t. XIII, pag. ivi. Sul diritto, t. XIII, p. ivi. Sulle virtù degli stessi Pontefici, t. XIII, p. 141. Sulle loro ricchezze, tom. XIII, p. 142. Incostanza della superstizione, t. XIII, p. 143. Rivolta in Roma contro i Papi, t. XIII, p. 145. Gregorio VII, fondatore della sovranità de’ Papi, viene scacciato da Roma, t. XIII, p. 147. Pasquale II, investito da una grandine di pietre e di dardi, t. XIII, p. 148. Gelasio II, preso pei capelli ed incatenato, t. XIII, p. 149. Lucio II e III. Il primo, percosso con un colpo di pietra nel cerebro, muore; ed il secondo, vede assalito da mille ferite il suo corteggio, t. XIII, p. 150. Calisto II, proibisce l’uso delle armi, tom. XIII, p. 151. Martino IV, t. XIII, p. 174. Elezione dei Papi, t. XIII, p. 185. Diritti dei Cardinali stabiliti da Alessandro III, t. XIII, p. 187. Gregorio X istituisce il Conclave, t. XIII, p. 188. I Papi s’assentano da Roma, t. XIII, p. 192. Bonifazio VIII, tom. XIII, p. 193. Traslazione della
Santa Sede ad Avignone, t. XIII, p. 195. Instituzione del Giubbileo, o dell’Anno Santo, t. XIII, p. 198. Secondo Giubbileo, t. XIII, p. 202. Ritorno d’Urbano V a Roma, t. XIII, p. 263. Gregorio XI ristabilisce la Santa Sede a Roma, tom. XIII, pag. ivi. Elezione d’Urbano VI, t. XIII, p. 266. Elezione di Clemente VII, t. XIII, p. 267. Martino V ed Eugenio IV, t. XIII, p. 277. Nicolò V ultimo Papa frastornato dalla presenza d’un Imperatore Romano, t. XIII, p. 278. Assoluto dominio acquistato dai Papi in Roma, t. XIII, p. 288. Loro governo ecclesiastico, t. XIII, p. 293. Sisto V, suoi vizi e sue virtù, t. XIII, p. 294.

Papiniano. Celebre giureconsulto, e prefetto del Pretorio, t. I, p. 186. Si rifiuta di fare l’apologia dell’assassinio di Geta: rimane vittima della sua coraggiosa resistenza, e la sua morte è compianta come una pubblica calamità, t. I, p. 201.

Para, Re di Armenia. Sue avventure, t. V, p. 93. Sua morte, t. V, p. 106.

Parapinace, t. IX, p. 216.

Parigi. Descrizione di questa Capitale, t. III, p. 458.

Pasquale II. Vedi Papi.

Patrizii. Origine del loro Ordine; loro privilegi, t. III, p. 271. Qual rango li distingueva a’ tempi di Costantino, t. IX, p. 300.

Pelagio (l’Arcidiacono) pre-