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indice e sommario 399


invitato da Carlo, si consiglia co’ veneziani che lo confortano a non muoversi da Venezia (93-94). — Sdegnose parole di Pier Capponi a Carlo e patti conclusi fra questo e i fiorentini (94-96). — Giuramento d’osservanza prestato dal re e dai magistrati fiorentini (96). — Partenza di Carlo da Firenze e sua andata a Siena (96).

XVII. Carlo VIII da Siena, di governo libero ma turbata dalle fazioni, s’incammina verso Roma (96-97). — Timori del senato veneziano e del duca di Milano per i buoni successi di Carlo (97). — Disposizione e offerte di Alessandro VI di comporre con Carlo VIII le cose proprie e quelle del re di Napoli (98). — Intenzione di Carlo di accordi soltanto col pontefice (98). — Titubanze del pontefice mentre l’esercito francese si avvicina a Roma (98-99). — Sottili accordi fra gli Orsini e il re di Francia (99). — Timori di Alessandro VI che Carlo VIII volga l’animo a riforme della Chiesa, ed assicurazione a tal proposito del re di Francia (100). — 1495 Entrata di Carlo VIII in Roma (101). — Distanze di cardinali presso Carlo perchè rimuova Alessandro dal seggio di San Pietro (101). — Patti e riconciliazione fra il pontefice e Carlo (102-103).

XVIII. Favore delle popolazioni del reame di Napoli per i francesi (103). — Terrore e rimorsi di Alfonso d’Aragona (104). — Alfonso d’Aragona abbandona l’autoritá di re a favore del figliuolo Ferdinando e fugge a Mazari in Sicilia (104-105). — Fuga del cardinale di Valenza dall’esercito di Carlo VIII (105). — Ferocia dei francesi al Monte di San Giovanni (105-106).

XIX. Vano disegno del nuovo re di resistere ai nemici a S. Germano (106-107). — Le truppe aragonesi si ritirano a Capua (107). — Speranze di resistenza di Ferdinando II (io7). — Gianiacopo da Triulzio, durante l’assenza di Ferdinando, stringe accordi per la resa con Carlo VIII (107-108). — Giudizi sull’atto del Triulzio (108). — Ferdinando II non è riammesso in Capua (109). — Parole di Ferdinando ai napoletani (109-111). — Partenza di Ferdinando da Napoli (m-112). — Ferdinando riduce in propria potestá la rocca di Ischia (112). — Verginio Orsino e il conte di Pitigliano fatti prigioni dai francesi (112). — Entrata di Carlo in Napoli (112). — Una preclara e potente parte d’Italia passa all’imperio di gente oltremontana (113).

Libro secondo. |||
 p. 115-206

I. I pisani avversi al dominio de’ fiorentini chiedono aiuti a Siena, a Lucca, a Venezia e a Lodovico Sforza (115-116). — Azioni de’ genovesi contro i fiorentini (116). — Aspirazione di Lodovico Sforza al dominio di Pisa (116-117). — Fautori de’ pisani presso Carlo VIII (117-118). — Burgundio Lolo, pisano, denuncia a Carlo in Roma il malgoverno de’ fiorentini nella sua cittá (118-119). — Risponde in difesa de’