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vascello, mentre in tal circostanza i suoi alberi si muovono come un pendolo. La maggior altezza dell’onde ordinariamente importa 12 piedi sul livello del mare, di modo che, compresa la valle che ne risulta, l’onda del fondo fino alla sua altezza importa 24 piedi.

Il rompimento delle onde consiste nel ribattere dell’acqua sulle coste, per mezzo delle quali cessa il giuoco libero di esse. L’onda seconda raggiunge la prima, l’accresce e l’innalza; la terza si appoggia alle due prime, e così continua, finchè il peso di essa è sufficientemente grande da ribattere le seguenti, e precipitarsi sopra le altre affondandosi; oppure questa terza onda si spinge tanto verso la terra, che l’onda seguente non la raggiunge più, e poi comincia a calare. Quello che gli scrittori romani chiamano, per esempio, festus, fluctus decumanus, non vuol dire generalmente onde alte, poichè nei contorni della Bessarabia la decima onda fu in fatti la più alta. Ovidio lo dice chiaramente nelle Metamorfosi1, ed in

  1. Metam. lib. XI. v. 529.
    Sic ubi pulsarunt acres latera ardua fluctus
    Vastius insurgens decimae ruit impetus undae.