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376 ytraduzioni


520nel fior degli anni la consorte e ’l regno
morendo lascerá. Di sua possanza
i dolenti fratelli eredi fieno35,
e la lor madre allor de la discordia
la face accenderá36: per sua cagione
525carnefice de’ suoi fassi l’un figlio,
e l’altro dello scisma ond’è nimico
vittima cade. Ma qualor sul Reno
quel figlio dell’error, pestifer angue,
infiammi la sua patria37 all’armi pronta,
530menti immortali sorgeran, che tutto
rischiarin poi quel clima. In Prussia nato
ecco un rivai di Tolomeo si vede38
che de’ suoi cieli cristallini il vanto
strugge e dilegua: per costui la terra
535tolta al riposo, dell’immobil sole
abbraccerá i travagli: in cotal guisa
vedi nel suo cammin Mercurio e Venere
interporsi talor fra ’l sole e noi;
e talor, oltre la gran vampa, il tutto
540abbacinar col lor prestato lume,
siccome il globo mio chiaro ti mostra.
Mentre la terra boreal giá tutta
segue il novo pensiere, e un novo Apollo39
nella vicina etá sul Tebro canta
545i santi lochi ove mietè sue palme
il pio Buglione40; un sommo sacerdote
fia che di Salomon la fede e l’opra41
emuli si che al vero culto un tempio42
erga superbo, onde co’ propri altari
550il Tebro del Giordan la fama oscuri. —
Piú ’l genovese de’ futuri tempi,
ammaestrato dal destino, ammira
l’alta scienza; e, in mezzo allo stupore
ond’è rapito, in tai detti prorompe:
555— O Zama, o tu, che del Signor del tutto