Pagina:Vittorio Adami, Varenna e Monte di Varenna (1927).djvu/525

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516 errata-corrige - aggiunte e varianti


Pagina 26 - Linea 2ª. Trasportare la chiamata (1) al termine della linea 5.
» 29 - » 29. Invece di 1252 leggasi 1262.
» 30 - » 34. Prima della parola Almici cancellare la virgola e dopo la stessa parola aggiungere:

e Domo. - Anche la famiglia Domo doveva essere fra le principali del paese. Infatti troviamo nelle carte Bonomi alla Braidense un Albertus de Domo che firma come testimone in Genzana il 13 Marzo 1209 un atto di cessione di beni di certi Attoni Stefano, Bonamici e Roboldi figli del q. Lanfranco Stefani di Varena a domina Anastasia abbadessa di San Fausto e Giovita. Questo Albertus de Domo doveva essere un personaggio importante perchè l’anno dopo troviamo appunto un Albertus de Domo che acquista dall’abadessa del Monastero Maggiore di Milano tutti i redditi e diritti che il monastero ha in Porlezza e nelle Pieve di Porlezza. (28 dicembre 1210). L’atto è redatto nel palazzo dell’arcivescovo Uberto da Pirovano. (A. S. M. Mezzi arcivescovi IV).

Pagina 30 - Linea 7. Invece di nella leggasi per la.
» 39 - » 16:

Dato che nella pergamena non si fa alcun cenno delle monache in possesso della Chiesa di Santa Maria, non si può con sicurezza identificare la Santa Maria, della nostra pergamena con la chiesetta di Santa Maria del Monastero. D’altra parte non conosciamo altre chiese di Santa Maria nei dintorni di Varenna poichè la chiesa di Santa Maria di Fiume Latte oggi esistente è posteriore al XVI secolo. E perciò si consideri come non risolta la questione.

Pagina 50 - Nota 4. Invece di Derverio leggasi Dervio.
» » - Linea 3. Invece di e che leggasi ma.
» 96 - » 5. Dopo la linea 5 aggiungere:

Questo Angelo da Cesena è un Angelo De Rossi medico ducale e creato famigliare del Duca. Pare che il Giorgio Panizza avesse promesso all’ebreo di ottenergli dal Papa licenza di poter esercitare la medicina. Angelo da Cesena aveva mandato la supplica a Papa Pio II in allora alla Dieta contro il Turco in Mantova, a mezzo di Giorgio Panizza cui sborsò 10 ducati; ma non vedendone alcun effetto minacciava l’intermediario di denuncia presso il Duca. Tali cose scriveva al 27 dicembre 1459 e l’8 febbraio 1460 conchiudendo: «et se non porrò medicare in questo payese, lo mondo è largo, farò come io potrò et come ho fatto per lo passato». E Motta. Ebrei in Como. In Periodino Società Storica Comense. Vol. V.

Pagina 124 - Linea 35. Invece di Marnico leggasi Mornico.
» 126 - » 20. Invece di putto leggasi patto.
» 144 - » 11. Invece di intes leggasi inter.