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(1788-1789-1790) | pensieri | 369 |
volta. Cosí accadeva a me nella prima giovanezza (1789) leggendo Virgilio, Omero ec. (25 settembre 1821).
* Le parole lontano, antico e simili sono poeticissime e piacevoli, perché destano idee vaste e indefinite e non determinabili e confuse. Cosí in quella divina stanza dell’Ariosto (I, 65):
Quale stordito e stupido aratore,
Poi ch’é passato il fulmine, si leva
Di là dove l’altissimo fragore
Presso a gli uccisi buoi steso l’aveva,
Che mira senza fronde e senza onore
Il pin che di lontan veder soleva;
Tal si levò il Pagano a pié rimaso,
Angelica presente al duro caso.
Dove l’effetto delle parole di lontano si unisce a quello del soleva, parola di significato egualmente vasto per la copia delle rimembranze che contiene. Togliete queste due parole ed idee; l’effetto di quel verso si perde, e si scema se togliete l’una delle due (25 settembre 1821).
* Sugl’inconvenienti accidentali nel sistema della natura vedi Dutens, par. IV, c. 5, § 325-26. (1790) Questa materia si può insomma riportare alla famosa quistione dell’origine o principio del male (25 settembre 1821).
* Nel tentativo di una transazione tra gli antichi e i moderni , aggiunto per terzo tomo dal traduttore napoletano all’opera del Dutens, Origine delle scoperte attribuite a’ moderni, cap. ult., § 2, vedi due bei passi di S. Tommaso, ne’ quali viene ad affermare la perfezione di tutto ciò che è, non rispetto ad alcuna ragione ante-