Pallante, oh quanto è giusto il tuo furore
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Fulvio Astalli
II1
Pallante, ho quanto è giusto il tuo furore:
E il pianto che t’inonda e gli occhi e il seno,
Se la stessa natura al grand’orrore
Di sì crudo spettacolo vien meno.
5All’empio che ancor spira astio e terrore
Presso cui Stigia Furia orrida è meno,
Dì pure che quel suo barbaro core
Il latte che succiò, cangia il veleno.
Ma d’Agrippina il sangue allor che fea
10Dal suo carcere sciolto, il suolo vermiglio,
Col pianto universal misto correa.
Frena dunque lo sdegno, e tergi il ciglio:
Che aver pietà di madre iniqua e rea
Opra fu sol dell’empietà del figlio.
Note
- ↑ Si parla a Pallante piangente, e furioso contro Nerone parricida d’Agrippina.