Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1088

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[p. 395 modifica] che non s’incontrino dei casi dalle dette legislazioni ec. non preveduti o non provveduti o non potuti prevedere o provvedere; e che, anche supposto che il tutto fosse provveduto, e preveduto tutto il possibile, la pratica non corrisponda perfettamente all’intenzione, allo spirito e alla stessa disposizione dei detti stabilimenti. Insomma non v’é ordine né disposizione né sistema al mondo cosí perfetto, che nella sua pratica non accadano molti inconvenienti e disordini, cioè contrarietà con esso ordine. Ed uno degli errori piú facili e comuni, e al tempo stesso principali, è di credere che le cose, come vanno, cosí debbano andare e cosí sieno ordinate perché cosí vanno, e dedurre interamente l’idea di quel tal ordine o sistema da quanto spetta ed apparisce nel suo uso, andamento, esecuzione ec., nella quale non possono mancare moltissimi accidenti e sconvenienze, non per questo imputabili al sistema. Accidenti e sconvenienze che sono [p. 396 modifica]molto maggiori e piú gravi e sostanziali e piú numerose nei sistemi, ordini, macchine ec. che son opera dell’uomo (per ottima che possa essere), artefice tanto inferiore alla natura e per arte e per potenza. Maggiori però e piú numerosi proporzionatamente, cioè rispetto alla piccolezza e poca importanza,