Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1312

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[p. 80 modifica] volendo congetturare le loro proprietà, forme e proporzioni universali, non indovina, se non forse a caso. E il fanciullo distingue già il bello e il brutto fra gli uomini, e ancora non conosce intieramente la bellezza non solo, ma neppure la forma umana, e quello che ne conosce non gli dà veruna idea sufficiente né delle proprietà né delle proporzioni e convenienze di quello che non conosce. E vedi in questo proposito p. 1184, margine (12 luglio 1821).


*    Alla p. 1255, margine. E divenir maturo, pratico ec. [p. 81 modifica]per esempio in uno stile, con una sola lettura, cioè con pochissimo esercizio ec. La qual facilità di assuefazione, segno ed effetto del talento, io la notava in me anche nelle minuzie, come nell’assuefarmi ai diversi metodi di vita e nel dissuefarmene agevolmente mediante una nuova assuefazione ec. ec. In somma io mi dava presto per esercitato in qualunque cosa a me piú nuova (12 luglio 1821).


*    Alla p. 1226, margine-fine. Se attentamente riguarderemo in che soglia consistere l’eleganza delle parole, dei modi, delle forme, dello stile, vedremo quanto sovente, anzi sempre, ella consista nell’indeterminato (vedi in tal proposito quello che altrove ho detto circa un passo di Orazio; vedi p. 1337, principio) o in qualcosa d’irregolare, cioè nelle qualità contrarie a quelle che principalmente si ricercano nello scrivere didascalico o dottrinale. Non nego io già che questo non sia pur suscettibile di eleganza, massime in quelle parti dove l’eleganza non fa danno alla precisione, vale a dire massimamente nei modi e nelle forme. E di questa associazione