Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1788

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[p. 368 modifica] vero letterato, se non mescola alla verità l’impostura, non guadagna mai nulla. Eppur l’impostore arriva a render fecondo anche questo campo infruttifero, e uno de’ maggior miracoli dell’impostura si è di render fruttuosa la letteratura. L’impostura è una condizione necessaria per tutti i mestieri o veri o falsi. Se le lettere e la dottrina frutta mai nulla, ciò è all’impostore e in virtú non della verità, quando anche vi sia mescolata, ma dell’impostura (25 settembre 1821).


*   Gl’illetterati che leggono qualche celebrato autore non ne provano diletto, non solo perché mancano delle qualità necessarie a gustar quel piacere ch’essi possono dare, ma anche perché si aspettano un piacere impossibile, una bellezza, un’altezza di perfezione di cui le cose umane sono incapaci. Non trovando questo, disprezzano l’autore, si ridono della sua fama e lo considerano come un uomo ordinario, persuadendosi di aver fatto essi questa scoperta per la prima [p. 369 modifica]volta. Cosí accadeva a me nella prima giovanezza