<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2293&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20150904144830</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/2293&oldid=-20150904144830
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 2293 Giacomo LeopardiXIX secoloZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 152modifica] quelle cose che avevano a governare. Marcaurelio, Augusto, Giuliano ec. Parrebbe questo un grandissimo pregio e un vero trionfo della filosofia e dimostrazione della sua utilità. Ma io dico che la filosofia non ha fatto né farà mai questo buon effetto di darci dei buoni principi, se non fino ch’ella fu o quando ella è imperfetta; allo stesso modo che solo in questo caso ella può darci de’ buoni privati e ce ne diede e ce ne dà. Vengo a dire che la filosofia moderna (la quale può dirsi che nella sua natura, cioè in quanto filosofia o scienza della ragione e del vero, sia perfetta) non farà de’ buoni principi, come non farà mai de’ buoni privati; anzi ne farà dei pessimi, perché la perfezione della filosofia non è insomma altro che l’egoismo; e però la filosofia moderna non farà de’ principi (come