Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/265

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[p. 353 modifica] dell’altra e scegliere quale si voleva seguire, giacché ciascuna contraddiceva alle altre. E perciò gli uomini di un certo ingegno mediocre si attaccavano ad una setta, imparavano i dogmi di una sola scuola, di quelli erano contenti e si chiamavano col nome della loro setta. Altri un poco maggiori d’ingegno o di presunzione introducevano qualche cangiamento nelle dottrine de’ loro maestri o vi aggiungevano qualche cosa e si facevano capi di un nuovo ramo della setta stessa. Gl’ingegni superiori non si servivano della istruzione che prendevano in diverse scuole, se non per isceglierne il meglio o quello che credessero tale e fondere insieme i dogmi scelti da varie sette, per formare o di essi soli o di altri che v’aggiungessero del proprio o di un nuovo sistema cavato dalle varie e discordanti idee acquistate, una nuova scuola e setta, come fece Platone, che amò d’istruirsi in varie scuole e ascoltò [p. 354 modifica]Socrate (altri due subito dopo la sua morte, nominati dal Laerzio nel principio della vita di Platone), i pitagorici, gli egiziani, e voleva anche ascoltare i maghi di Persia, ma non poté a cagione delle guerre d’Asia. E