Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2766

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[p. 419 modifica] sono del genere umano anzi gli nocciono. Siccome appunto i nemici nocevano o cercavano di nuocere a quella società, dentro i limiti della quale si conteneva tutta quella famiglia umana a cui gli antichi si stimavano appartenere. E come a chi prendesse a difendere o a vendicare la sua società contro gli animali nocivi sarebbe lode il non perdonar loro in alcuna maniera, ma sterminarli tutti a poter suo; cosí agli antichi era lode l’inumanità verso i nemici, che non si reputavano aver diritto all’umanità, non istimandosi aver nulla di umano, cioè nulla di comune con quegli uomini che li combattevano; e l’eccesso o il sommo grado di questa inumanità si giudicava proprissima dell’eroe. Massimamente che tutte le passioni o azioni forti erano fra gli antichi stimate molto piú degne, o certo piú [p. 420 modifica]eroiche che le deboli; e quindi la spietatezza verso chi non aveva alcun titolo alla clemenza, quali si stimavano