Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3239

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[p. 265 modifica] e l’intenderle a chiunque colla sola ragione analizza ed esamina la natura. La natura cosí analizzata non differisce punto da un corpo morto. Ora supponghiamo che noi fossimo animali di specie diversa dalla nostra, anzi di natura diversa dalla general natura degli animali che conosciamo, e nondimeno fossimo, siccome siamo, dotati d’intendimento. Se non avendo noi mai veduto né uomo alcuno né animale di quelli che realmente esistono, [p. 266 modifica]esistono, e niuna notizia avendone, ci fosse portato innanzi un corpo umano morto, e notomizzandolo noi giungessimo a conoscerne a una a una tutte le piú menome parti, e chimicamente decomponendolo arrivassimo a scoprirne ciascuno ultimo elemento; perciò forse potremmo noi conoscere, intendere, ritrovare, concepire qual fosse il destino, l’azione, le funzioni, le virtú, le forze ec., di ciascheduna parte d’esso corpo rispetto a se stesse, all’altre parti ed al tutto, quale lo scopo e l’oggetto di quella disposizione e di quel tal ordine che in esse parti scorgeremmo e osserveremmo pure co’ proprii occhi, e colle proprie mani tratteremmo; quali gli effetti particolari e l’effetto generale e complessivo di esso ordine e del tutto di esso corpo; quale il fine di questo tutto; quale insomma e che cosa la vita dell’uomo, anzi se quel corpo fosse mai e dovesse esser vissuto;