Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3635

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[p. 76 modifica] la lingua latina, né qual altra è piú poetica, piú capace di eleganza e maestà ec., piú avvezza ai dettagli ec., potrebbe mai nella poesia o in uno stile nobile, entrar gran fatto ne’ particolari, s’ella non avesse parole e modi per significarli, diversi da quelli con che l’uso corrente del parlare e lo stile familiare ec. scritto o parlato significa quei medesimi particolari. E l’espressione latina che sarebbe bassissima in francese, sarebbe stata bassissima anche in latino, se fosse stata quella o conforme a quella con [p. 77 modifica]che l’uso corrente del dir latino significava quella tal cosa (8 ottobre 1823).


*    Alla p. 3626. Queste osservazioni possono dimostrare che l’uso moderno metaforico del verbo confondere nel significato appresso a poco di confuto, benché non si trovi precisamente nell’antico latino noto, viene però da esso, per mezzo del volgare latino; giacché tale si è il significato latinissimo e ordinario di un antichissimo verbo latino; che è continuativo di confundo, e che n’è continuativo appunto nel detto significato. Similmente nel primo principio della mia teoria de’ continuativi