Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3636
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ho discorso in proposito di un significato dello spagnuolo traer conforme a quello del suo continuativo tractare, ma ignoto in latino ec. (9 ottobre 1823).
* L’uso de’ diminutivi positivati (sí verbi che nomi ec.) o che i positivi non s’usino o non esistano ec., o che s’usino collo stesso valore o equivalente, è comune alle nostre lingue anche in vocaboli che non derivano dal latino, donde ch’egli abbiano origine. Vedi p. 3946, 3998. Come in francese fardeau (italiano fardello), marteau, martel (martello, martillo), roseau, berceau tonneau ec. ec., diminutivi per forma, sono tutti positivi di significato,1) fourreau, diminutivo di un fourre, onde fourrer, che risponde al nostro fodero o fodera. Infatti in spagnuolo si ha aforra onde aforrar ec., come noi da fodera, foderare. L’aggiunta dell’a nel principio delle voci è usitata assai in ispagnuolo come in italiano (Monti, Proposta, in ascendere). Sicché aforro è fourre. Vedi p. 3852. A proposito di berceau, anche noi diciamo positivamente culla, ch’è altresí
diminutivo, fatto da cuna (che noi pure abbiamo) o ch’e’ sia corruzione moderna di cunula (che si trova in Prudenzio), o ch’e’ sia forma antica latina, diminutiva anch’essa, e contratta da cunula, o indipendente da questo. Vedi il Forcellini in trulla, diminutivo di trua (9 ottobre 1823). Vedi p. 3897, 3993.
* Alla p. 3310. Non è propriamente (benché si chiami) Amore quello che noi ponghiamo al cibo che ci pasce e diletta, e agl’istrumenti e