Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3653

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[p. 88 modifica] e primitiva; degenerazione conforme a quella che manifestamente veggiamo in tante specie di animali, piante ec. stabilite da noi fuori de’ loro nativi, propri e naturali paesi, climi, terreni ec.

Ed in verità, ragionando anche astrattamente, non vi par egli assurdo, e fuor d’ogni verisimiglianza, e d’ogni proporzione o convenienza o similitudine con quello che in tutte l’altre cose veggiamo, che la natura abbia destinato una medesima e identica specie d’animali a nascere e vivere e prosperare indifferentemente in tante e cosí immense diversità di climi e di qualità di paesi, quante si trovano in questa terra, quanta è quella (per considerare una sola di tali infinite diversità, cioè quella del caldo e del freddo) che passa tra le regioni polari e l’equinoziale? Che l’ardore, il gelo, l’estrema umidità, l’estrema secchezza, la terra affatto sterile, la sommamente feconda; il cielo sempre sereno, il sempre piovoso; tutte queste cose sieno state dalla natura rendute affatto indifferenti al bene e perfetto e felice e proprio essere della specie umana?