<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3652&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20151205205619</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/3652&oldid=-20151205205619
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 3652 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 87modifica] globo, si vuol ch’ella abbia destinato alla specie umana tutta quanta la terra. Che l’uomo in fatto l’abbia occupata tutta, non si può negare. Cosí egli ha fatto milioni d’altre cose contrarie alla natura propria ed all’universale. Ma argomentar dal fatto, che tale occupazione sia secondo natura, è cosa stolta. Intorno a una specie di esseri che ha fatto e tutto giorno fa tante cose evidentemente non pur diverse ma contrarie alla natura e propria ed universale, volendo discorrere della sua natura vera, e de’ suoi propri e primitivi destini, bisogna ragionare [p. 88modifica]a maiori, perché il ragionamento a minori diviene impossibile. Ragionare a maiori nel nostro caso, è considerare l’analogia, la quale abbiamo veduto che cosa dimostri. A minori si potrebbe confermare la stessa cosa, col veder le miserie fisiche a cui la specie umana è inevitabilmente soggetta in moltissimi paesi e climi, e le qualità e costituzioni fisiche, per esempio de’ samoiedi, la razza de’ quali, piccolissima e deforme, si può considerare come una degenerazione della specie umana, cagionata dal clima contrario alla sua natura propria