Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3654

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[p. 88 modifica] Ch’ella abbia ugualmente disposta la detta specie a tutte queste cose, a tutti questi estremi? Or questo è ciò che seguirebbe dal fatto, cioè dall’universale diffusione di nostra specie, se dal fatto si dovesse argomentare la di lei natura: questo è ciò che suppone [p. 89 modifica]veramente e necessariamente nel fatto la detta universal diffusione, e senza cui essa non può non esser cosa snaturatissima e contrarissima al ben essere della specie. Qual altra specie di animali, di vegetali ec. è o può mai parere a un filosofo disposta naturalmente, non dico a tutti i diversi estremi delle qualità de’ paesi, come si pretende o è necessario pretendere che lo sia indifferentemente la specie umana; non dico a due soli di tali estremi; ma pure a due differenze in tali qualità, che non sieno molto lontane dagli estremi? Qual proporzione, quale analogia sarebbe tra la detta natura fisica della specie umana, e quella di qualsivoglia altra specie, e di tutte insieme, e tra la natura universale?

Io dico dunque per fermo, che la specie umana, per sua natura, secondo le intenzioni della natura, volendo poter conservare il suo ben essere,