Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3971

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[p. 342 modifica] fu neutro passivo, fatto poi assoluto per ellissi del pronome o sempre o talvolta. Cosa ch’é avvenuta ed avviene infinite volte nelle nostre lingue. Per esempio, callar forse si disse ancora o solamente callarse, come in francese se taire, e spesso anche in italiano tacersi, si tacque ec., benché qui il pronome piuttosto ridonda, per proprietà di nostra lingua, come in altri assai casi, la qual proprietà non appartiene a questo discorso, e bisogna notare che un neutro assoluto non si pigli per neutro passivo a causa di essa, che sarebbe falso, onde tra noi il trovare un neutro col pronome, o presso gli antichi o presso i moderni, non sempre è segno che quello sia neutro passivo, o lo sia stato ec., e poi soppresso il [p. 343 modifica]pronome, callar o sempre o per lo piú. In tal caso callado nel senso suddetto non sarebbe che in senso passivo, e non apparterrebbe al nostro discorso (11 decembre 1823).


*    Alla p. 3968. Se i diminutivi in ellus ec. o illus ec. son fatti dalle voci in ulus ec. o sempre o talvolta (ch’é fuor di controversia il talvolta), essi sono contrazioni di ulellus ec. ulillus ec. (11 decembre 1823). Vedi p. 3987.


*    Alla p. antecedente. S’intende che tali composti, derivati ec. non sieno stati formati ec. dagli scrittori ec., ma proprii della favella volgare, e tali che si possano credere conservati; come infatti ve ne sono, anche proprii esclusivamente del solo dir familiare o parlato ec. o de’ piú antichi e rozzi scrittori, e quindi certo delle favelle volgari di allora ec., in assai buon numero. (11 decembre 1823).


*    Alla p. 3961. Spettano a detta categoria la grazia e l’effetto spesse volte singolare delle bellezze forestiere o che hanno del forestiero, sia che questo bello spetti alla fisonomia, al personale ec., ovvero alle maniere ec., ovvero che le maniere sien forestiere e non il fisico, o viceversa ec. ec. ec. (11 decembre 1823).