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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4002

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[p. 373 modifica] regno, come mostra il Perticari nell’Apologia, ec. ec., discorrasene proporzionatamente nel modo che altrove s’é discorso delle colonie greco-galliche, di Marsiglia ec. in rispetto ai grecismi della lingua francese non comuni al latino noto ec. (24 decembre 1823, Vigilia del Santo Natale).


*    Κρεὶττον ἑλέσϑαι ψεῦδος ἢ ἀληϑὲς κακόν. Menander, ap. S. Maxim. Chapit. Theolog., serm. 35, fine (24 decembre 1823, Vigilia del S. Natale).


*    Diminutivi greci positivati. Προβάτιον. Vedi lo Scapula. Il luogo d’Ippocrate quivi citato è nel principio del libro de morbo sacro. οὐ γάρ ἐστιν αὐτοῖς ἄλλο προβάτιον οὐδὲν ἢ αἶγες καὶ βόες. ῾Ιμάτιον da εἷμα ατος o da un ἶμα ατος (come da ἀπόσπασμα ατος, ἀποσπασμάτιον diminutivo e simili), diminutivo positivato, eccetto che εἶμα (poetico, [p. 374 modifica]cioè a dire antico) è forse un po’ piú generico. Cosí forse dicasi di φόρτος e φορτίον. Vedi lo Scapula (25 decembre, dí del Santo Natale, 1823).


*    Dico altrove del nostro cangiar talora il cul latino in gli, coll’es. di periglio ec. Aggiungi spiraglio da spiraculum, che anche si dice spiracolo, come pure pericolo (25 decembre, dí del Santo Natale, 1823).


*    Volere per potere, idiotismo greco e italiano, di cui altrove. Ippocrate, o chiunque sia l’autore del libro de morbo sacro a lui attribuito, edizione del Mercuriale, Venezia, 1588, Opere d’Ippocrate, classe IIIa, p. 346 D, terza pagina del detto libello. Οὐ μέντοι ἒγωγε ἀξιῶ ὑπὸ θεοῦ ἀνθρώπου σῶμα μιαίνεσθαι, τὸ ὑποκηρότατον ὑπὸ τοῦ ἁγνοτάτου, ἀλλὰ κ'ἢν τυγχάνῃ ὑπὸ