Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4036

Da Wikisource.
Pagina 4036

../4035 ../4037 IncludiIntestazione 8 dicembre 2016 100% Saggi

4035 4037

[p. 412 modifica]


*    Accortare, scortare. Al detto altrove di curto as, (23 febbraio 1824). Accorciare, scorciare ec. co’ derivati ec. non sono che corruzioni, e vengono pur da curtare (23 febbraio 1824).


*    Capter, Cattare ec. Al detto altrove di captare (25 febbraio 1824). Riscattare, rescatar ec. catar, di cui altrove, è forse da captare?


*    Faventini, del che altrove. Guicciardini, t. II, p. 34-36 (25 febbraio 1824).


*    Rilevato per che rileva, cioè pesa, cioè importa. Nardi spesso nella Vita del Giacomini (25 febbraio 1824).


*    Al detto altrove di suppeditare aggiungi che nel D. Quijote, parte II, cap. 18, fine, io trovo supeditar per calpestare (28 febbraio 1824). [p. 413 modifica]


*    L’uso della sinizesi, da me altrove in moltissimi luoghi distesamente notato ne’ latini e dimostrata volgare fra loro e familiare ec. osservisi essere un’altra delle conformità del volgar latino colle nostre lingue, in cui essa sinizesi non è pur volgare, ma regolare ec. ec. (28 febbraio 1824).


*    Diminutivi positivati. Struzzo-struzzolo (28 febbraio 1824).


*    Verbi frequentativi o diminutivi italiani. Balzare balzellare (28 febbraio 1824).


*    Pelle per donna ec. nostro modo osceno. Vedi il Forcellini in Scortum e in Pellex ec. e la Crusca se ha nulla (28 febbraio 1824).


*    Ἄλλο per οὐδὲν ridondante come in italiano, del qual modo italiano corrispondente anche ad un altro analogo modo greco ho detto altrove in piú luoghi. Luciano nel fine del libretto περὶ ἀστρολογίας (se però è suo): Ὑπὸ δὲ τῇ δίνῃ τῶν ἀστέρων μηδὲν ἄλλο γίγνεσθαι; per μηδὲν γίγνεθαι. E questo luogo dimostra l’origine di questa frase ed uso del pronome ἄλλος altri o ἄλλο altro, sí quanto al greco, sí quanto all’italiano. Perocché viene propriamente a dire: μηδὲν ἄλλο ἢ αὐτὸ τοῦτο τὸ δινέεσθαι; cosí senz’altro val propriamente senz’altro fuor della cosa medesima o delle cose di cui si parla. Vedi il detto da me lungamente circa la frase οὐδὲν πλέον sulla fine del Fedone, nelle mie note sopra Platone. E vedi anche il contesto del citato luogo di Luciano (28 febbraio 1824). Vedi pag. seguente.