Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4493

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[p. 427 modifica] di qualunque natura: anche i dolci, teneri, patetici ec.: tutti inalzano l’anima), è il concetto di una propria nobiltà e dignità. Anzi la facoltà e l’efficacia di esse immaginazione e sentimento, sí abitualmente e sí attualmente sono in proporzione sempre del detto concetto, sí abituale, e sí attuale. Ogni sentimento o pensiero poetico qualunque è, in qualche modo, sublime. Poetico non sublime non si dà. Il bello, e il sentimento morale di esso, è sempre sublime. Ora il concetto di una propria nobiltà sembra ridicolo, è respinto con dolore, come una illusione perduta, quando uno si trova disprezzato, abitualmente o attualmente, da quei che lo circondano. Però in questi casi, il provar quella quasi tentazione a sentire ec. è penoso, perché vi rinnuova il pensiero della vostra abiezione. Certo, egli è proprietà ed effetto essenziale d’ogni immaginazione e [p. 428 modifica]sentimento di natura poetica l’inalzar l’anima: al che si oppone direttamente quello stato di spregio ec., quel concetto, quel sentimento di se stessa, che la deprime (22 aprile 1829, Recanati). Vedi p. 4499-4515.


*    Indulgenza nelle città grandi verso le persone mediocri in qualunque genere, e verso i difetti e ridicoli (pur d’ogni genere) di queste e delle insigni (difetti che si perdonano in grazia de’ pregi, ed anche della semplice compagnia che quelle persone fanno), maggiore assai che ne’ luoghi piccoli; appunto al contrario di ciò che in questi si crede. ec. ec. (23 aprile).


*    Affumare, affummare - affumicare. Arsiccio, arsicciare, abbruciacchiare ec. Pallare-palleggiare. Che pallare per quassare, venga da πάλλω?


*    Pigna, dialetto marchegiano - pignatta, pignatto, pignattino ec. Vedi la p. 4498. Il diminutivo pignatta dimostra il suo positivo pigna.


*    Homme ec. distingué. Arrondi per rond.


*    Agli uomini paghi in buona fede e pieni di se, gli altri uomini sono quasi tutti amabili; li veggono volentieri, ed amano la lor compagnia. Perocché si credono stimati, ammirati, μακαριζομένους generalmente dagli altri; ché senza