Pensieri e discorsi/L'èra nuova/I

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L'èra nuova - Introduzione L'èra nuova - II
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I.


No! no! il poeta aggiunge: io non potrei cantare con vera, profonda, sopraumana ispirazione, se non la bontà, se non l’integrazione del genere umano, se non l’ammansamento vero e perpetuo dei miei fratelli semiferi. E voi non siete meno fiere, o miei fratelli, perchè, con l’aiuto della Scienza, prolunghiate con l’acciaio del pugnale e della spada la portata delle vostre unghie, o aumentiate e allarghiate, col fragore funereo della bomba o del siluro, la potenza del vostro ruggito. E non siete meno fiere, o miei fratelli, se, col pur soave suggerimento della fede, rendete vana la scoperta che da fiere vi fece uomini: la lugubre ma benefica scoperta... che siete mortali.

Perchè fu quella, per usare una parola cara a uno degli ultimi e più soavi poeti della fede, fu quella la vostra ascensione; un’ascensione che, com’è il fatto di tali parole, non sapremmo dire se fu per il su o per il giù; vi trovaste sopra i bruti per il pensiero, e sotto, per la felicità. Oh! e voi aspiraste a [p. 112 modifica]discendere; e sempre, a quando a quando, avete richiamato a terra il vostro pensiero fuggitivo, come sciame d’api dall’arnia, col suon dei cembali e dei timpani de’ vostri baccanali. Oh! voi voleste dimenticare la infelice scoperta; e sempre, ad ora ad ora, vi stordite e dimenticate; e così vi rifate simili ai bruti e, nell’oblio della morte, date la morte. Ogni volta che scendete dall’inamabile altezza, alla quale eravate ascesi, voi vi trovate nelle dita i vecchi artigli e nelle mandibole le vecchie zanne e nel cuore la vecchia ferocia di cannibali. Come il gigante della favola, nel toccar terra cadendo, riprendete la vostra forza pugnace; e non vi ricordate se non di essere bruti, e credete di non essere nati, come essi, se non a combattere.

E ora, ora che si poteva credere che aveste messe le ali a dirittura, ora che si poteva sperare che le cadute dall’alto e i ritorni al bruto avessero a esser sempre più rari e singolari, ora... eccovi là tutti per terra, quanti uomini, quante classi, quanti popoli, quante razze siete, eccovi là per terra, rotolare, ansimare, bramire nello spasimo dell’odio! Questa è l’antica ascensione!