Per Santa Cecilia - iii
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Questo testo fa parte della raccolta The Oxford book of Italian verse
D
OPO le tante vigilate e sparteRime che stanco avrian forse l’ingegno
Qual è più destro per salire al segno
4Ond’uom da volgar turba si diparte;
S’io meritai di te, sacrando in carte
Arduo lavoro di memoria degno,
Vergine, e corsi di tue laudi il regno,
8Quello correndo della music’arte:
Deh, quando, aperto il carcer che mi serra,
Vedrommi sotto il piè Cirra, Elicona
11E ’l livor macro ch’ivi a’ buon fa guerra;
Dammi ascoltar la melodia che suona
In ciel sì dolce, e, qual non bramo in terra,
14Quivi d’eterni rai cinger corona.