Piano regolatore di Roma 1883 - Relazione/Prosecuzione della via del Corso

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Prosecuzione della via del Corso al Campidoglio, al Foro romano, alla via Labicana, alla via Cavour e alla via dello Statuto.


Della sistemazione della via del Corso parleremo espressamente; ora intendiamo descrivere in qual modo [p. 67 modifica]se ne farebbe la prosecuzione ed esporre i criterii ai quali informasi.

Le tre grandi strade, che movendo dalla piazza del Popolo tanto efficacemente, e per l’effetto estetico, e per la ben ideata giacitura, penetrano nei centri più popolosi dell’abitato, ad un tratto si può dire che cessino, od almeno rimangano prive di comode comunicazioni coi rioni estremi della città. Abbiamo già detto quali vantaggi trarrannosi, a nostro avviso, dalla prosecuzione della via Ripetta; ora vedremo, che non minori se ne otterrebbero colla prosecuzione del Corso, come è delineata nel piano. Supposta, pel momento, ampliata la Piazza Venezia, occorre allargare, sulla sinistra di chi vi entra, la via della Ripresa dei Barberi fin presso gli avanzi dell’antico sepolcro di Bibulo, che rimarrà isolato, formandovi una piazzetta che permetta di biforcare la nuova strada. Un ramo di questa, largo metri 10, seguirebbe l’andamento della via di Marforio fino a raggiungerne il culmine, e poi abbandonando il ramo discendente al Foro romano, continuerebbe dolcemente incurvato e costeggiando la rupe Capitolina, senza offesa di questa nè del Carcere Mamertino, per entrare nel piazzale di Campidoglio, fra il Palazzo Senatorio e quello dei Musei, con la pendenza del 4 per cento, assai più agiato della salita opposta delle Tre Pile, e con magnifica vista sul Fôro.

Il ramo principale però della nuova strada sarebbe condotto a sboccare direttamente al Foro stesso, presso il tempio d’Antonino e Faustina, sull’andamento della via Cremona, e della via della Salara Vecchia, da allargare alla loro destra. Allo sbocco sul Fôro si apre [p. 68 modifica]una piazza, dove la grande strada si separa nuovamente in due rami, il primo dei quali, passando dietro la Basilica di Costantino, continua in linea retta fino a raggiungere lo stradone concentrico al Colosseo nella pendice del colle Oppio, e la via Labicana, la quale allargata fa capo presso SS. Pietro e Marcellino al viale Manzoni, che circonda l’estrema zona del quartiere Esquilino.

L’altro ramo poi, dalla piazza presso il Fôro romano, con direzione rettilinea, traversa la via delle Carrette, e profittando della falda della collina fra la via della Madonna dei Monti e S. Francesco di Paola, ascende a S. Lucia in Selci: quivi piegando a sinistra, con un altro rettilineo si dirige al centro della stazione ferroviaria dalla parte dell’arrivo dei viaggiatori, seguendo la via Graziosa, e traversando la piazza dell’Esquilino, già della Tribuna di S. M. Maggiore. Dal Fôro a questa piazza la strada prenderà nome di via Cavour, così chiamandosi il suo ultimo tratto già sistemato. Ed il relativo progetto fu già approvato, come importantissimo per le comunicazioni col quartiere Esquilino, nella seduta del 31 maggio 1880; e se ne sarebbe domandata una speciale dichiarazione legale di pubblica utilità, se non fosse stata prossima l’epoca della presentazione di un piano generale regolatore, ove quella strada sarebbe stata riprodotta. In quella stessa seduta il Consiglio comprendeva nell’approvazione anche un altra diramazione, che prenderà nome di via dello Statuto e che distaccandosi dalla via Cavour presso S. Lucia in Selci farà capo alla grande piazza Vittorio Emanuele. Insomma la grande arteria descritta e le sue diramazioni faranno sì, che [p. 69 modifica]la via del Corso, dopo protratta, giunga al Campidoglio, al Foro Romano, ai nuovi quartieri dell’Oppio e del Celio, alla stazione, al centro dell’Esquilino, e al viale che lo circonda collegandosi alla Porta S. Giovanni, a S. Croce in Gerusalemme, alla Porta Maggiore e alla nuova Porta S. Lorenzo. E tutto ciò senza demolire fabbricati pregevoli per arte, percorrendo in buona parte terreni scoperti con pendenze mitissime, se si eccettua la salita al Campidoglio che è pur moderata, e con una larghezza di metri 20 in tutti i suoi rami principali.

Altra importantissima comunicazione è disegnata nel piano regolatore, la quale collegandosi al prolungamento del Corso, provvede alla traversata del Fôro Romano dalla piazza, ova si biforca la via Cavour colla via al Colosseo, all’opposta via di S. Teodoro. E siccome il piano del Fôro è più basso delle parti che si vogliono riunire, si è proposto di cavalcarlo con un ponte largo Metri 20 a sostegni di pali in ferro, e con grandi travate metalliche; lo che permetterebbe di lasciare libero alla circolazione e alla vista il sottoposto antico suolo romano. La Commissione ha seriamente discusso sulla convenienza di tale opera, che potrebbe sembrare un anacronismo in una località tutta riservata alla storia e all’archeologia. Esaminò se non convenisse meglio un passaggio sull’antico piano; ma lo escluse, perchè dovrebbe essere o separato con ripari laterali dalle antichità, o sorvegliato continuamente; dividerebbe poi in due l’area degli scavi, e vedrebbe manomesso l’antico selciato poligonale. Si pensa anche alla costruzione di un ponte in materiale; ma si [p. 70 modifica]riconobbe che occuperebbe troppo spazio, limitando la vista generale delle antichità, e che una moderna costruzione murale discorderebbe col carattere del Fôro. D’altronde era manifesta la necessità di una via di comunicazione che legasse direttamente la stazione ferroviaria di Termini e l’Esquilino, alla Bocca della Verità (ove già sono impiantati i mercati), alla via di Marmorata e al Testaccio, non che per mezzo dei Ponti al Trastevere e all’altra stazione ferroviaria da farsi a S. Cosimato. Sicchè si venne all’unanime conclusione di ammettere il ponte di ferro con pile sottili, del genere di struttura che si designa col nome di passarella, cioè senza alcuna apparenza decorativa, che riuscirebbe impropria in tale località. Diamo termine a questa descrizione del proseguimento del Corso, riportando la misura delle lunghezze delle grandi linee di comunicazione.

Dalla piazza del Popolo al Campidoglio il percorso sarà di Metri 2100. Dalla piazza del Popolo allo sbocco sul Fôro Metri 2200. Dalla piazza del Popolo alla stazione di Termini Metri 3700. Dalla piazza del Popolo alla piazza Vittorio Emanuele Metri 3700. Dalla piazza del Popolo alla Porta Maggiore Metri 4700. Dalla stazione di Termini alla Bocca della Verità Metri 2200. Dalla stazione di Termini a Testaccio Metri 3400. Dalla stazione di Termini alla stazione di Trastevere Metri 3300.