Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi/Di Verona in lode del chiarissimo poeta Morando

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Di Verona in lode del chiarissimo poeta Morando

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Di Verona in lode del chiarissimo poeta Morando
Ritornata da Cerea in Verona In Verona da cui presto dovea Lesbia partire

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IN VERONA IN LODE

DEL CH. POETA MORANDO

MANCATO DI VITA IN FRESCHISSIMA ETÀ


SONETTO


Mentre Morando1 le immortali carte
     Io leggo che sul primo acerbo fiore
     Degli anni tuoi sì vagamente hai sparte
     Di rime, che solea dettarti Amore;

E mentre io veggo come franco hai l’arte
     Di tutte ricercar le vie del core,
     Se de’ tragici allor ti piace ornarte
     E a tua voglia destar l’ira o il terrore:

Piango e m’adiro che sì presto il fato
     T’abbia rapito, ond’or su queste rive
     M’è tolto udir de la tua voce il suono.

E duolmi che sul cenere onorato
     Di carmi invece, io sol possa di vive
     Lagrime, e di sospir offrirti un dono.


Note

  1. [p. 229 modifica]Filippo Rosa Morando Veronese era uno de’ più begli ingegni d’Italia. La lettura assidua de’ Classici Greci, Latini, e Italiani gli avea inspirato quel gusto finissimo che regna ne’ suoi componimenti. Cessò di vivere nella fresca età d’anni 25. La penna d’Ippolito Pindemonte ne scrisse l’elogio.