Quantunque volte, lasso! mi rimembra
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Ch’io non debbo giammai
Veder la donna, ond’io vo sì dolente,
Tanto dolore intorno al cor m’assembra
5La dolorosa mente,
Ch’io dico: ‘ Anima mia, che non ten vai?
Chè li tormenti, che tu porterai
Nel secol che t’è già tanto noioso,
Mi fan pensoso di paura forte; ’
10Ond’io chiamo la Morte,
Come soave e dolce mio riposo;
E dico: ‘ Vieni a me, ’ con tanto amore,
Ch’io sono astioso di chiunque muore.
E’ si raccoglie negli miei sospiri
15Un suono di pietate,
Che va chiamando Morte tuttavia.
A lei si volser tutti i miei desiri,
Quando la donna mia
Fu giunta dalla sua crudelitate:
20Perchè il piacere della sua beltate
Partendo sè dalla nostra veduta,
Divenne spirital bellezza grande,
Che per lo cielo spande
Luce d’amor, che gli angeli saluta,
25E lo intelletto loro alto e sottile
Face maravigliar; tanto è gentile!