Rime (Cavalcanti)/Le Rime di Guido Cavalcanti/Le rime di epoca incerta/Posso de gli occhi miei novella dire
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Ballata.1
Posso de gli occhi miei novella dire,
la quale è tale che piace sì al core,
3che di dolcezza ne sospir’ amore.
Questo novo plager, che ’l mio cor sente,
fu tratto sol d’una donna veduta,
la quale è sì gentile ed avenente
e tanto adorna, che ’l cor la saluta.
Non è la sua beltate canosciuta
da gente vile; chè lo suo colore
10chiama intelletto di troppo valore.
Io veggio che ne gli occhi suoi risplende
una vertù d’amor tanto gentile
ch’ogni dolce piacer vi si comprende.
E move allora un’anima gentile,
respetto de la quale ogn’altra è vile:
e non si po’ di lei giudicar fore
17altro che dir: - questo è novo splendore. -
Va, ballatetta. e la mia donna trova
e tanto li domanda di merzede,
che gli occhi di pietà verso te mova
per quei che ’n lei à tutta la sua fede:
e s’ella questa grazia ti concede
mandi una voce d’allegrezza fore
24che mostri quella che t’à fatto onore.
- ↑ Ca solo primario e suoi seguaci.